Devlancer Blog

SEO Off page: Che cos'è e come migliorarla

Diversamente dalle strategie On Page, la SEO Off Page è quell’insieme di elementi che influiscono il posizionamento della nostra pagina web in modo indiretto o che arrivano da siti esterni. Ad esempio: link in ingresso da siti terzi, link dai social media, costruzione dell’affidabilità, commenti, newsletter.

Backlink

Il numero di backlink (link ricevuti da altri siti) hanno ancora un certo peso per l’ottimizzazione organica per i motori di ricerca.

Ovviamente non tutti i siti hanno lo stesso peso, alcuni possono addirittura penalizzarci se non pertinenti e dediti esclusivamente a guadagnare facendo link in uscita ad altri siti.
È quindi buona norma ottenere link in ingresso solo da siti affidabili e pertinenti al nostro, facendo così del buon Link Building.

Il totale dei backlink che riceviamo, tenendo conto dell’affidabilità dei siti di provenienza, aiuta a determinare il posizionamento della nostra pagina, tramite diversi calcoli effettuati dagli algoritmi dei motori di ricerca.

Vi sono delle strategie da attuare anche in questo senso, cercando di ottenere dei link in ingresso, facendo parlare di noi in articoli di giornale online, portali di settore, magazine, forum, commenti o altro. Chiaramente sono strade difficili da percorrere perché dipendono molto dagli altri, più che da noi.

Un’idea può essere quella di proporre a siti “amici” di fare uno scambio di link, non semplicemente posizionando il link nel footer ma anche scrivendo un articolo in collaborazione.

Diventa più difficile però quando abbiamo un business o un ente pubblico. Nel primo caso, se abbiamo una azienda privata, la strada migliore può essere di acquistare degli articoli su dei portali di settore o dei giornali online, chiedendo di avere un link in ingresso verso un nostri articolo del blog o un prodotto (possibilmente in “dofollow”). Per gli enti pubblici, la soluzione più ragionevole può essere di tenere buoni rapporti con gli uffici di marketing o pubbliche relazioni dei giornali, per chiedere e ottenere più facilmente dei link in ingresso.

Se invece abbiamo un brand molto noto o gestiamo il sito di una pubblica amministrazione molto conosciuta, i backlink probabilmente arriveranno in modo naturale perché già si parla molto di noi, in questi casi possiamo lavorare sull’ottimizzare quello che abbiamo a disposizione.

Trust

Il trust, meglio conosciuto anche come TrustRank, consiste nell’analisi dei link di un sito per distinguere le pagine web utili dallo spam. Si tratta di una metrica volta ad analizzare l’affidabilità di un sito web.

Per capirei il livello di trust del nostro sito web è possibile condurre una semplice analisiumana” rispondendo a tre semplici domande:

  1. I contenuti del nostro sito sono pertinenti rispetto alle ricerche degli utenti nei motori di ricerca e ai backlink ricevuti?
  2. Il nostro sito è online da molto tempo?
  3. L’identità del nostro sito è certificata?

Queste semplici domande forniscono una risposta concreta per determinare i livelli di affidabilità di un sito web. Tanto più il sito web è affidabile e tanto più il posizionamento cresce.

L’età di un sito web o di un dominio influenza il posizionamento e la SEO?

Esistono dei veri e propri brevetti di Yahoo e Google relativi all’età di un sito web, e non è ben chiaro come questa strategia sia influenzabile in modo diretto. Infatti non è detto che un sito web pubblicato da poco si vada a posizionare peggio di un sito molto più vecchio. Possiamo dedurre, a logica, che un nome di dominio più affermato possa tendenzialmente essere considerato più affidabile.

Per approfondire, è consigliato leggere questo articolo di Search Engine Journal: Domain Age: Is It A Google Ranking Factor?

In modo molto diretto e senza lasciare spazio a dubbi, John Mueller, Search relations team lead in Google, ha dichiarato su X nel 2019: No, l’età del dominio non aiuta per nulla”

John Mueller in merito alla domain age per la SEO

In buona sostanza, a mio avviso non è da escludere ed è possibile che l’età di un dominio abbia un piccolo peso nel posizionamento dei risultati di ricerca, ma anche se così fosse, dev’essere un peso davvero minimo. Il motivo principale e più ovvio è che è impossibile verificare davvero l’età di un sito web.

Certo, possiamo guardare la data di registrazione del dominio, ma non è detto che questo dominio nel tempo non sia cambiato completamente. Possiamo anche cercare il sito su archivi storici come Internet Archive, ma questo richiederebbe un controllo completamente umano e manuale, molto difficile da automatizzare per determinare se il sito sia rimasto davvero affidabile nel tempo.

Possiamo però dire senza problemi che un sito web molto conosciuto sarà automaticamente considerato più o meno affidabile dagli utenti stessi, in base alla loro esperienza precedente. Se ho una cattiva opinione di un gruppo editoriale, probabilmente eviterò a priori di leggere gli articoli pubblicati dai suoi giornali. Diversamente, se ne ho una buona opinione, sarà più facile per me scegliere di cliccare le sue pagine web nei risultati di ricerca.

Quindi, evitiamo di acquistare dei domini vecchi o scaduti pensando di poter ottenere un vantaggio in termini di SEO: molto probabilmente sarà uno spreco di soldi.

È vero che un dominio scaduto da poco potrebbe ancora essere ben posizionato, ma rischiamo comunque di fare una pessima scelta strategica, a meno che stiamo acquistando un dominio che davvero volevamo ottenere da tempo, o a meno che abbiamo in mente una strategia di “naming” particolare, dove abbiamo intenzione di acquistare il dominio che corrisponde al nome del brand oppure a declinazioni strategiche utili.

Social Media

Abbiamo pagine aziendali o istituzionali, collegate al sito web, che hanno successo sui Social Media? Molti utenti entrano nel nostro sito tramite i Social, leggono i nostri articoli e li condividono?

Anche queste possono essere strategie sulle quali puntare. Certo, spesso i social media usano dei link in “nofollow” e “noreferrer” quindi potrebbero non avere grande valore per il nostro sito web, però avere un portale molto condiviso sui social è utile per la brand awareness, cioè per rendere il nostro nome più facilmente distinguibile dagli utenti nel mare della concorrenza di mercato.

Valutiamo quindi di usare gruppi o pagine già esistenti per farci pubblicità, oppure creare un gruppo o una pagina dedicata al nostro business. Il gioco viene più facile per le Pubbliche Amministrazioni, che vengono molto più facilmente condivise sui social quando si tratta di eventi e notizie.

Anche come aziende private possiamo però sfruttare una strategia simile: se possiamo organizzare eventi o pubblicare notizie interessanti, queste pagine potrebbero venire ripubblicate dagli utenti sui social network, aiutandoci a farci conoscere.

Link utili

Leggi anche