SEO: Come creare contenuti interessanti con blog e news
Come possiamo fare concretamente per creare dei buoni contenuti? Un suggerimento è quello di fare delle ricerche e capire quali tipi di contenuti mancano al nostro sito web. In particolare, dobbiamo puntare su quello che è il nostro business principale.
Esempio:
Se installiamo impianti d’allarme, possiamo scrivere articoli che analizzano i diversi tipi di impianto (a filo, wireless, perimetrale, ecc.) oppure parlare delle ultime novità del settore utilizzando parole chiave che interessano la nostra attività.
Se ci occupiamo di realizzare siti web per gli enti pubblici, scriveremo un articolo che parla di accessibilità.
In poche parole: creiamo delle pagine che possano portare il pubblico che ci interessa a legger e i nostri contenuti e a ritenerci una buona fonte di informazioni utili. Raggiungendo questo obiettivo, nel corso del tempo riusciremo a fidelizzare una fetta di pubblico che potrà voler acquistare i nostri prodotti o servizi.
Ma come fare nella pratica? Ecco alcuni consigli utili.
Tabella dei contenuti
Creiamo una lista di argomenti da trattare
Personalmente suggerisco almeno tre o quattro argomenti diversi. Potrebbero essere temi generici che riguardano la nostra attività, o anche argomenti più specifici e di settore.
Se ci occupiamo di consulenza informatica, potremmo scegliere argomenti come programmazione, cybersecurity, integrazione di sistemi, gestione dei database.
In modo simile, se abbiamo una azienda che vende servizi web, potremmo decidere di trattare temi come consulenze SEO, campagne pubblicitarie a pagamento, sviluppo siti web, gestione profili social.
In base ai temi scelti, possiamo sviluppare dei contenuti editoriali in forma di post di un blog. Ad esempio potremmo scegliere di pubblicare ogni settimana un nuovo post, a rotazione tra ogni tipo di tematica. Quindi la prima settimana potremmo pubblicare un post che approfondisce la SEO, la settimana successiva parliamo di come gestire un profilo social e del ruolo del Social Media Manager, la settimana dopo ancora pubblichiamo un contenuto che riguarda lo sviluppo dei siti web, e via dicendo.
È chiaro che questa attività richiede un lavoro di copywriting (scrittura dei testi) ottimizzato per i motori di ricerca, cioè proprio secondo le tecniche che stiamo studiando.
Inoltre dobbiamo avere qualcuno che abbia la capacità di scrivere bene, fattore da non sottovalutare, e se parliamo di argomenti più tecnici dobbiamo avere almeno una persona che possa verificare il contenuto, dato che chi si occupa del copy potrebbe non avere le conoscenze tecniche necessarie.
Possiamo anche farci aiutare da strumenti automatici ma è bene tenerli solo come spunto e non come sorgente unica.
Trovare argomenti interessanti da aggiungere al proprio blog
La strategia migliore, almeno per iniziare a raccogliere qualche dato utile, consiste in quello che io in genere definisco come Metodo Aranzulla. In pratica, si tratta di creare contenuti che rispondono esattamente a una domanda specifica degli utenti. Questo risulta particolarmente utile per blog nuovi o per argomenti che non sono ancora stati trattati nel nostro sito, anche per vedere quale livello di interesse c’è nel pubblico.
Ormai è sempre più difficile trattare argomenti in modo generico. Supponiamo di voler parlare della SEO nel nostro blog: è molto meglio iniziare con articoli abbastanza brevi (massimo una o due pagine di un documento su Word) e, eventualmente, inglobarli poi in una pagina più completa che tratta il tema in modo più ampio.
Dunque, andiamo su Google e osserviamo quali sono i termini suggeriti per una certa ricerca. Ecco qualche esempio pratico:
Potremmo quindi creare degli articoli sul nostro blog che rispondono a queste domande specifiche:
- Come fare SEO su WordPress
- Come fare SEO su Youtube
- Come fare SEO per ecommerce
- Come funziona il crawler di Google
- Come il crawler di Google vede il mio sito
Ovviamente vale per ogni lingua, anzi se ripetiamo la stessa operazione in lingue diverse possiamo scoprire quali sono gli interessi nel mercato di una certa regione. Può essere utile anche avvalersi di una VPN (suggerisco ProtonVPN) e di browser in modalità incognito (o addirittura usare TOR) per ottenere altre informazioni utili relative ad altre nazioni.
Per quanto riguarda la scrittura del titolo, è consigliato iniziare in forma di domanda: “Come fare…”, “Cosa significa…”, “Quando devo…” perché sono le formule più utilizzate nelle ricerche web. Altra tattica funzionante è usare i numeri, ad esempio “5 strumenti per…”, “4 piattaforme utili per…”, “10 consigli per…” e via dicendo.
L’uso dell’intelligenza artificiale nella scrittura dei contenuti
Ollama, ChatGPT, MetaAI, Gemini: questi sono solo alcuni degli strumenti attualmente disponibili per aiutarci in varie operazioni, anche di scrittura dei contenuti.
Personalmente non amo usare strumenti che possano raccogliere innumerevoli dati senza l’esplicito consenso dell’utente (non per nulla ho creato un corso in italiano su Matomo), quindi potendo scegliere quantomeno suggerisco di installare Ollama in locale sul proprio PC, che permette di usare diversi modelli senza comunicare all’esterno, in modo spesso molto più avanzato degli strumenti online forniti da aziende terze. L’unica necessità è di avere un buon hardware, suggerisco almeno 16GB di RAM, altrimenti le risposte generate dai vari modelli potrebbero richiedere molto tempo.
Possiamo altrimenti usare online gli strumenti già citati, disponibili come servizio in cloud, inviando specifici “prompt”, cioè richieste in forma di domanda, per ottenere una risposta elaborata da un sistema informatico remoto che ha una grande base dati da poter sfruttare.
Ecco qualche esempio di prompt generico:
- Che cos’è la SEO e a cosa serve?
- Puoi spiegarmi come Google indicizza le pagine web?
- Come funziona l’algoritmo PageRank?
- Puoi suggerirmi 5 titoli di articoli da creare per il mio blog a tema informatico?
Le risposte fornite dall’Intelligenza Artificiale sono però da considerare solo come spunto, e vanno verificate e rielaborate. Non prenderei nulla come certo e sicuro, anzi fare un banale copia incolla di queste risposte è molto rischioso.
Vediamo qualche risposta alle domande che abbiamo posto, ricevute utilizzando Ollama:
Le risposte di Llama 3.1 (Modello di Meta)
1) Che cos’è la SEO e a cosa serve?
La Search Engine Optimization (SEO) è l’insieme di tecniche utilizzate per migliorare le probabilità che un sito web appaia in cima alle liste dei risultati fornite dai motori di ricerca (come ad esempio Google) quando viene effettuato un determinato tipo di ricerca. La SEO si occupa quindi di ottimizzare il contenuto del tuo sito per renderlo più “visibile” ai motori di ricerca in modo che questi siano in grado di individuare le tue pagine web in base alla loro rilevanza per la ricerca effettuata. Tutto ciò significa che migliorando i tuoi risultati di ricerca, potrai aumentare il traffico diretto al tuo sito e migliorare la visibilità.
2) Puoi spiegarmi come Google indicizza le pagine web?
Google utilizza un complesso processo per indicizzare le pagine web, noto come “Crawling” o “Individuazione”. Ecco una panoramica generale di come funziona:
1. **Spider**: Il primo passo è la creazione dei cosiddetti “spiders”, ovvero programmi software che vanno a scorrere il Web alla ricerca di nuove pagine web e modifiche alle esistenti.
2. **Individuazione delle pagine**: I spiders si muovono all’interno della Rete, seguendo i collegamenti e i link presenti sulle pagine per accedere ad altre aree del Web. Utilizzano dei criteri di selezione per decidere quali pagine andare a individuare (per esempio: titolo della pagina, parole chiave nella meta-tag).
3. **Pagina di origine**: I spiders identificano la “pagina di origine”, ovvero la prima pagina che li ha condotti in quel sito web specifico.
4. **Crawling**: I spiders creano un file HTML completo della pagina e lo inviano a Google per essere indicizzati, il cosiddetto processo di “individuazione” (crawling).
5. **Indicizzazione**: Dopo che la pagina è stata individuata, viene analizzata e indicizzata da parte degli algoritmi di Google.
6. **Archiviazione**: Infine, le informazioni raccolte vengono archiviate all’interno della base dati di Google.
In questo modo Google riesce a “leggere” tutte le pagine web presenti sul Web e a fornire risultati di ricerca basati sulla rilevanza delle pagine stesse.
3) Come funziona l’algoritmo PageRank? Puoi spiegarmelo in meno di 100 parole?
Il PageRank è un algoritmo sviluppato da Larry Page e Sergey Brin per Google che valuta la rilevanza delle pagine web basandosi sulla loro popolarità e sulla presenza di link verso esse. L’algoritmo considera i seguenti fattori:
* **Quantità dei link**: più link ci sono, più alto è il PageRank.
* **Qualità dei link**: se un sito ha un alto PageRank, anche le pagine che vi sono linkate hanno un alto PageRank.
* **Link circolari**: se un sito si collega a sé stesso, può essere visto come spam.
Il PageRank viene quindi assegnato ad ogni pagina su una scala da 0 a 10, con valori più alti indicanti una maggiore rilevanza.
4) Puoi suggerirmi 5 titoli di articoli da creare per il mio blog a tema informatico? Ogni titolo deve essere lungo almeno 40 caratteri e al massimo 120 caratteri
Ecco 5 titoli di articoli che potresti trovare interessanti:
1. **”L’evoluzione dei motori di ricerca: dalle prime battaglie a Google”**
2. **”Il segreto della SEO: come ottimizzare il tuo sito web per i motori di ricerca”**
3. **”La tecnologia al servizio dell’umanità: le applicazioni più innovative di AI e Machine Learning”**
4. **”Dai server alle piattaforme cloud: la storia del Web in 10 anni”**
5. **”Come proteggere il tuo sito web dai cyberattacchi: strategie e soluzioni per un’informatica sicura”**
Le risposte di Gemma 2 (Modello di Google)
1) Che cos’è la SEO e a cosa serve?
La **SEO**, ovvero **Search Engine Optimization**, è l’insieme di tecniche utilizzate per migliorare la visibilità di un sito web nei risultati di ricerca organici (non a pagamento) dei motori di ricerca come Google, Bing e Yahoo.
**A cosa serve la SEO?**
In pratica, la SEO serve a far sì che il tuo sito web compaia in posizioni più alte nelle SERP (Search Engine Results Pages), cioè nelle pagine dei risultati di ricerca quando un utente inserisce una query correlata al tuo sito.
**Perché è importante?**
* **Maggiore visibilità:** Le prime posizioni nei risultati di ricerca ricevono la maggior parte delle visite, quindi una buona SEO può portare a un flusso costante di traffico sul tuo sito web.
* **Traffico qualificato:** La SEO aiuta ad attirare utenti che sono realmente interessati ai prodotti o servizi offerti dal tuo sito.
* **Credibilità e fiducia:** Un posizionamento elevato nei risultati di ricerca suggerisce agli utenti che il tuo sito è affidabile e autorevole.
* **Aumento delle vendite:** Più traffico qualificato significa più potenziali clienti, portando a un aumento delle vendite.
**Come funziona la SEO?**
La SEO si basa su una serie di fattori, tra cui:
* **Parole chiave:** l’utilizzo strategico di parole chiave pertinenti al tuo sito web nel contenuto, nei metadati e nell’HTML.
* **Content marketing:** la creazione di contenuti originali, informativi e coinvolgenti che soddisfino le esigenze degli utenti.
* **Ottimizzazione tecnica:** assicurarsi che il sito web sia facile da navigare per gli utenti e per i motori di ricerca, con una struttura ben organizzata, velocità di caricamento ottimale e codice HTML pulito.
* **Link building:** la creazione di link provenienti da altri siti web autorevoli verso il tuo sito, come un voto di fiducia per i motori di ricerca.
La SEO è un processo continuo che richiede tempo e impegno, ma può portare a risultati duraturi per il successo del tuo sito web.
2) Puoi spiegarmi come Google indicizza le pagine web?
Ecco una spiegazione su come Google indicizza le pagine web:
1. **Scoperta:**
– **Spidering (Arachnidi):** Google utilizza programmi chiamati “bot” o “spider”, che percorrono il web seguendo i link da pagina a pagina, proprio come un ragno tesse la sua tela.
– **Sitemap:** I siti web possono fornire una “sitemap” ad Google, un file XML che elenca tutte le pagine del sito e facilita al motore di ricerca l’identificazione dei contenuti.
2. **Elaborazione:**
– Una volta scoperta una pagina, il bot di Google la elabora analizzando il contenuto, i metadati (tutti i dati nascosti all’interno della pagina web) e la struttura del sito.
3. **Archiviazione:**
– Google memorizza le informazioni estratte dalla pagina web nel suo vasto indice (Google Index). Questo indice contiene miliardi di pagine web classificate per argomento, parole chiave e altri criteri.
4. **Classificazione:**
– Google utilizza algoritmi complessi per valutare la qualità, la rilevanza e l’autorità delle pagine web. I fattori che influenzano il posizionamento in una ricerca includono:
– **Relevanza del contenuto:** La pagina web contiene informazioni pertinenti alla query di ricerca dell’utente?
– **Autorità del sito web:** Il sito web è considerato affidabile e autorevole da altri siti web (link)?
– **Esperienza utente:** Il sito web è facile da navigare, veloce e mobile-friendly?
5. **Visualizzazione nei risultati di ricerca:**
– Quando un utente inserisce una query di ricerca, Google elabora la richiesta e restituisce i risultati più pertinenti e autorevoli in base al suo indice.
Ricorda che l’indicizzazione è un processo dinamico continuo. Google aggiorna continuamente il suo indice per riflettere le nuove pagine web e i cambiamenti nel contenuto esistente.
Spero che questa spiegazione sia utile!
3) Come funziona l’algoritmo PageRank? Puoi spiegarmelo in meno di 100 parole?
L’algoritmo PageRank assegna un punteggio (ranking) alle pagine web in base alla qualità e quantità dei link che le puntano.
Più link provenienti da pagine autorevoli, più alta è la “importanza” della pagina secondo l’algoritmo.
Si basa sull’idea che se una pagina riceve molti link da altre pagine importanti, è probabile che sia anche importante.
4) Puoi suggerirmi 5 titoli di articoli da creare per il mio blog a tema informatico? Ogni titolo deve essere lungo almeno 40 caratteri e al massimo 120 caratteri
Ecco 5 titoli di articoli per il tuo blog informatico:
1. **Intelligenza Artificiale: Etica, Impatto e Futuro del Lavoro** (78 caratteri)
2. **Cybersecurity in Tempo Reale: Strategie per Proteggere i Dati** (76 caratteri)
3. **Il Cloud Computing: Un’Esplorazione delle Nuove Frontiere** (71 caratteri)
4. **Blockchain: Oltre le Cryptovalute, un Futuro Trasformare** (72 caratteri)
5. **Apprendimento Automatico: Imparare dalle Macchine per Migliorare** (73 caratteri)
Per trasparenza, ecco gli screenshot di alcune delle risposte fornite dai diversi modelli, eseguiti in locale sul mio PC:
Tralasciando alcune imprecisioni ed errori ortografici o grammaticali, come ad esempio “I spiders” invece de “Gli spiders”, oppure il fatto che la seconda risposta di Llama 3.1 contiene 111 parole quando ne abbiamo chieste meno di 100, o ancora l’affermazione un po’ strana che “per il PageRank, un sito che si collega a a se stesso può essere visto come spam”, possiamo sicuramente utilizzare queste risposte come spunto utile ma, proprio per il rischio di commettere errori, è meglio evitare il copia incolla senza aver verificato e rielaborato il testo.
Ho voluto inserire queste dimostrazioni anche per far vedere che è possibile utilizzare strumenti alternativi a ChatGPT, ed è possibile farlo direttamente sul proprio PC senza doversi affidare a strumenti esterni in cloud che inviano dati a server di terze parti.
Oltre ai modelli utilizzati possiamo installarne molti altri, ad esempio io a volte faccio uso anche di codegemma e di codellama che sono pensati per assistere nella scrittura di codice di programmazione. Alcuni di questi sono anche facilmente integrabili con il proprio ambiente di sviluppo (IDE).
Conclusioni
Possono sembrare delle tecniche molto banali, ma posso assicurarvi per esperienza personale che funzionano bene. Richiedono sicuramente un tempo medio-lungo per dare buoni risultati, e sono più difficili da sfruttare quando dobbiamo parlare di temi molto specifici o, ancora peggio, di prodotti aziendali poco conosciuti. In questi casi è utile prima partire da argomenti più ampi e generici, da approfondire poi utilizzando la link building interna per rimandare ai vari articoli brevi.
In effetti, una strada molto utile da percorrere è l’estensione di quanto detto in precedenza: iniziamo con alcuni articoli brevi, supponiamo di crearne una dozzina, su un tema che vogliamo trattare. Questo richiederà un lavoro di 3-6 mesi.
Ora raggruppiamo questi contenuti in una nuova pagina unica, che useremo come macro tema, ad esempio “Come fare SEO per il proprio sito web”.
Infine, in questa pagina unica, che probabilmente riceverà più visite nel lungo termine perché raccoglie più parole chiave, inseriamo i link interni agli articoli brevi che abbiamo scritto in precedenza. In questo modo, i crawler potranno scansionare più facilmente tutti gli articoli che abbiamo creato, e l’utente potrà passare da un articolo all’altro con più facilità.