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SEO: I dati strutturati, cosa sono e come usarli

Un tema relativamente recente riguarda i dati strutturati, ma cosa sono nel concreto? Ha senso usarli per ottimizzare il sito sui motori di ricerca?

Cosa sono i dati strutturati?

Secondo Yoast SEO, sono “un modo di descrivere il tuo sito per renderlo più facile da capire per i motori di ricerca”, mentre Google li descrive come “un formato standardizzato per fornire informazioni su una pagina e classificarne il contenuto”.

Comprendiamo dunque come valga la pena utilizzarli nel nostro sito web, soprattutto se vendiamo prodotti con un ecommerce, o se abbiamo un blog di articoli, ricette, notizie, recensioni o contenuti editoriali simili.

Non ha infatti molto senso usarli per un sito puramente istituzionale che non ha un blog oppure ha solo pochi prodotti, perché potrebbero richiedere un lavoro molto maggiore per il poco vantaggio che potremmo ottenere.

I dati strutturati devono seguire un formato definito da Schema.org, dove possiamo trovare diversi tipi di dati e alcuni esempi da prendere in considerazione per Eventi, Persone, Ristoranti, e via dicendo. Non tutti questi dati sono supportati dalla ricerca Google, possiamo trovare la lista completa su Google Search Central.

Ecco un esempio che utilizza il formato JSON-LD:

<script type="application/ld+json">
{
    "@context": "https://schema.org/",
    "@type": "Recipe",
    "name": "Party Coffee Cake",
    "author": {
        "@type": "Person",
        "name": "Mary Stone"
    },
    "datePublished": "2018-03-10",
    "description": "This coffee cake is awesome and perfect for parties.",
    "prepTime": "PT20M"
}
</script>

Possiamo vedere alcuni elementi interessanti, che riguardano il tipo di contenuto (Ricetta), le informazioni sull’autore, data di pubblicazione, la descrizione, e il tempo di preparazione del piatto.

Se vogliamo creare questi file correttamente, è meglio seguire le linee guida di Google per quanto riguarda i formati supportati (JSON-LD, Microdati, RDFa) e le norme sulla qualità. Teniamo presente comunque che è a discrezione del motore di ricerca utilizzare o meno questi dati.

Usando CMS come WordPress possiamo trovare alcuni strumenti che ci aiutano in questo lavoro, come Yoast SEO, Rank Math, o altri.

Risultati di ricerca e rich snippet

I dati strutturati che predisponiamo per il nostro sito possono essere usati dai motori di ricerca per creare i cosiddetti “rich snippet”, che Google Search Central spiega in questo modo:

Con i rich snippet, i webmaster di siti che contengono contenuti strutturati […] possono aggiungere etichette ai loro contenuti per chiarire che ogni frammento di testo etichettato rappresenta un certo tipo di dati: ad esempio, il nome di un ristorante, un indirizzo o una valutazione.

Per poter migliorare l’aspetto dei nostri rich snippet nei risultati di ricerca, possiamo lavorare su meta tag, PageMaps o sul markup.

Ecco un esempio di un risultato di ricerca arricchito nella SERP:

Un rich snippet su Google con dati strutturati di tipo “Recensione”

Google mette a disposizione uno strumento per testare la nostra pagina per vedere se e come stiamo usando i dati strutturati nella nostra pagina.

Perché i dati strutturati sono importanti per la SEO?

Search Engine Journal ha pubblicato degli articoli interessanti in merito: How to Use Structured Data to Support E-A-T, Google Case Study Shows Importance Of Structured Data.

In particolare, il primo articolo riporta una citazione interessante di Bill Slawski (che fu un esperto di brevetti Google):

Structured data adds a level of preciseness that a search engine needs, and might not grasp, because it doesn’t have the common sense of a human.

Sebbene non influiscano sul ranking, cioè sul posizionamento della nostra pagina nei risultati di ricerca, sono utili per mirare ad ottenere maggiore visibilità e quindi più clic da parte degli utenti.

Infatti, il caso studio riportato nel primo articolo di Search Engine Journal riporta come la piattaforma Vidio in Indonesia ha aumentato di tre volte le proprie impressioni nei video sulla ricerca Google, e di due volte i clic. Chiaramente è un tipo di pubblico molto diverso dal nostro, ma è interessante notare come questa funzionalità possa portare vantaggi notevoli, in termini di CTR e Impressioni, soprattutto se siamo tra i primi a sfruttarla rispetto ai concorrenti.

Alcuni elementi tecnici a cui dovremmo fare attenzione riguardano:

  • l’uso di CDN, ad esempio per la generazione delle immagini di anteprima dei video o per ospitare il video stesso, che potrebbero usare degli URL temporanei a scadenza. In merito a questo possiamo seguire i suggerimenti della documentazione di Google
  • utilizzare lo schema corretto per il tipo di dati strutturati che ci servono e verificarlo tramite strumenti di testing

Link utili

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